domenica 31 gennaio 2016

Recensione - Infinity Love in a mystery - Alessandra Cigalino




«Fino al giorno in cui ti ho incontrata sull’aereo la mia chiamiamola vita scorreva ormai per inerzia e abitudine, ma da quel primo incrocio di sguardi i battiti del mio cuore hanno lasciato il posto a delle dolcinote musicali della più melodica sinfonia mai scritta. Ma io sono un Demone, un essere malvagio che non può provare sensazioni così meravigliose tanto da non essere capace di dominarle, entrando violentemente nella vita di una graziosa fanciulla dall’Anima Pura…»

“Infinity – Love in a mystery” di Alessandra Cigalino è il primo libro di una nuova saga fantasy.
Il protagonista assoluto del romanzo è l'amore infinito(infinity love), in tutte le sue sfaccettature: da quello classico verso l'amato, a quello struggente e profondo che solo una figlia, verso il proprio padre, (venuto a mancare da poco) può provare.

La storia narra il trasferimento di Elizabeth nella frenetica, caleidoscopica e multietnica Londra, alla ricerca di nuova vita ed un nuovo lavoro.
Qui incontrerà parenti da troppo tempo lontani ed un misterioso e bellissimo ragazzo, di nome William, che la lascerà senza fiato dalla prima occhiata.

La storia, benché abbia spunti molto interessanti, come la figura della cugina Jess e l'allargata famiglia dei Mc Call, ricalca purtroppo fino a quasi metà del libro la trama di Twilight della famosa Stephenie Meyer.
Le similitudini tra i due libri sono davvero troppe, sia nello svolgimento della narrazione sia nei personaggi. Ne è esempio evidente la figura di William: costantemente preoccupato per l'anima di Elizabeth, benchè cerchi in un primo momento di allontanarla, non ci riesce; adora la musica classica (fortunatamente accanto allo stereo in camera sua abbiamo un cd di Ludovico Einaudi e non di Debussy!); salva Elizabeth da dei malviventi dimostrando una forza sovraumana, ma negandola subito dopo; ha una "sorella" bionda e bellissima che da' in escandescenza quando Elizabeth conosce la famiglia del ragazzo, è infatti invidiosa ed estremamente preoccupata del fatto che la ragazza possa diventare "la cena".

Questo eccessivi rimandi sono davvero un peccato, perché lo scritto non è male, anche se le confessioni d'amore e le scuse tra i due protagonisti risultano a volte eccessivamente stucchevoli e rallentano la lettura in modo eccessivo.

La scelta delle citazioni di Shakespeare la trovo molto interessante e si combinano bene con lo sviluppo del racconto.

E' da apprezzare e sottolineare l'importanza della famiglia e della figura paterna, all'interno del libro(ma credo anche fuori).
La protagonista dimostra una grande forza d'animo nell'affrontare una situazione veramente difficile, descritta con estremo tatto ed eleganza dall'autrice.

Il romanzo risulta quindi nel complesso buono e lo consiglio a chi ama le storie d'amore vere e proprie, spero solo che nei prossimi libri assuma con maggior forza una propria identità.
Gli spunti ci sono, vedremo come si svilupperanno.
“Infinity – Love in a mystery” di Alessandra Cigalino è il primo libro di una nuova saga fantasy.
Il protagonista assoluto del romanzo è l'amore infinito(infinity love), in tutte le sue sfaccettature: da quello classico verso l'amato, a quello struggente e profondo che solo una figlia, verso il proprio padre, (venuto a mancare da poco) può provare.

La storia narra il trasferimento di Elizabeth nella frenetica, caleidoscopica e multietnica Londra, alla ricerca di nuova vita ed un nuovo lavoro.
Qui incontrerà parenti da troppo tempo lontani ed un misterioso e bellissimo ragazzo, di nome William, che la lascerà senza fiato dalla prima occhiata.

La storia, benché abbia spunti molto interessanti, come la figura della cugina Jess e l'allargata famiglia dei Mc Call, ricalca purtroppo fino a quasi metà del libro la trama di Twilight della famosa Stephenie Meyer.
Le similitudini tra i due libri sono davvero troppe, sia nello svolgimento della narrazione sia nei personaggi. Ne è esempio evidente la figura di William: costantemente preoccupato per l'anima di Elizabeth, benchè cerchi in un primo momento di allontanarla, non ci riesce; adora la musica classica (fortunatamente accanto allo stereo in camera sua abbiamo un cd di Ludovico Einaudi e non di Debussy!); salva Elizabeth da dei malviventi dimostrando una forza sovraumana, ma negandola subito dopo; ha una "sorella" bionda e bellissima che da' in escandescenza quando Elizabeth conosce la famiglia del ragazzo, è infatti invidiosa ed estremamente preoccupata del fatto che la ragazza possa diventare "la cena".

Questo eccessivi rimandi sono davvero un peccato, perché lo scritto non è male, anche se le confessioni d'amore e le scuse tra i due protagonisti risultano a volte eccessivamente stucchevoli e rallentano la lettura in modo eccessivo.

La scelta delle citazioni di Shakespeare la trovo molto interessante e si combinano bene con lo sviluppo del racconto.

E' da apprezzare e sottolineare l'importanza della famiglia e della figura paterna, all'interno del libro(ma credo anche fuori).
La protagonista dimostra una grande forza d'animo nell'affrontare una situazione veramente difficile, descritta con estremo tatto ed eleganza dall'autrice.

Il romanzo risulta quindi nel complesso buono e lo consiglio a chi ama le storie d'amore vere e proprie, spero solo che nei prossimi libri assuma con maggior forza una propria identità.
Gli spunti ci sono, vedremo come si svilupperanno.


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